Robert Bosh Photokino Gmbh - Bauer, Stuttgart, Germany

Felix Bayer era titolare di un cinematografo (quantomeno, come si intendeva allora...), il Kinematograph International in Tübinger Strasse a Stoccarda (Germania). Quando il suo splendido proiettore Pathé si ruppe improvvisamente, egli fu costretto a chiudere il cinema, non esistendo allora una assistenza capillare come esiste oggi. Non esistevano neppure dei meccanici provetti, che potessere mettere riparo immediatamente. Ma Bayer non si diede sicuramente per vinto, e chiese in giro se ci fosse qualcuno che potesse riparare il proiettore in breve tempo. E' così che conobbe Eugene Bauer, il quale, allora, costruiva valvole da pressione per bottiglie d'ossigeno. Bauer accettò volentieri l'incarico e riuscì a riparare il proiettore. Ed è così che Bauer si convinse che il proprio futuro non era tra le "bottiglie di ossigeno", ma tra le apparecchiature del "cinema". La prima cosa che pensò fu di dedicarsi alla costruzione di un proiettore: allora, infatti, erano molto richiesti e ... si rompevano facilmente. Egli pensò che, prima di tutto, fosse necessario ovviare al sistema di riavvolgimento della pellicola, che allora rappresentava davvero un problema: mentre il film veniva proiettato, la pellicola, che man mano si dipanava, veniva raccolta in un cesto; ed era una cosa ben complicata raccoglierla e avvolgerla nuovamente su una rocchetta, riportando così il film all'inizio della "storia". Bisognava trovare il sistema che permettesse al film, mentre veniva proiettato, di essere raccolto ordinatamente. Ed è così che nacque il proiettore Braun, dotato di una bobina che, appunto, riavvolgeva automaticamente la pellicola. Gli affari iniziarono subito ad andare a gonfie vele. Nel 1928 Bauer pensò che fosse finito il tempo di fare "da solo" ed è così che costituì una società, spostando la sede della stessa a Stuttgart-Untertürkheim, dove rimase fino al 1985. Quando nel 1934 Robert Bosh divenne l'unico proprietario della società, 230 erano gli impiegati che vi lavoravano. Nel 1937 si decise di iniziare la fabbricazione di telecamere. Si abbandonò subito, tuttavia, di lanciarsi nel 16mm, e ci si dedicò all'8mm. Nel 1938 venne quindi lanciata sul mercato la "Bauer 8", che poteva ospitare una bobina Agfa da 10 metri. Il futuro designer della Bauer, Hans Erich Slany, ritirò dal mercato questa cinepresa, perchè la guerra era imminente; secondo quanto si dice, gli impiegati della società impacchettarono 30 cineprese della prima produzione in una carta oleata, resa impermeabile, e le seppellirono. Vennero disseppellite, come "capitale" di partenza, solo quando le truppe alleate lasciarono la Germania. Fortunatamente gli impianti industriali furono risparmiati dalla guerra. Ma non tutto procedeva bene: nell'inverno del 1946 l'elettrività scarseggiava, cosicchè la produzione ebbe uno stop per ben quattro mesi. L'anno successivo avvenne lo stesso. Tuttavia gli allora 100 impiegati della società, nonostante i quattro mesi di fermo, riuscirono sempre a recuperare il tempo perduto, battendo la concorrenza della Zeiss e della AEG. Durante gli anni cinquanta il settore 8mm produceva ben il 75% del totale delle vendite della Bosh-Bauer. Nel 1953 uscì la Bauer serie 88 e fu un grande successo: piccola, compatta, maneggevole, con il corpo smaltato in colore e verde e tutti gli angoli smussati. Ogni anno ne usciva un nuovo modello, sempre più sofisticato. Le vendite andarono indubbiamente bene. Ciò fu fino agli anni '80 allorquando si verificò la caduta del mercato di queste cineprese. Era proprio il 1980 quando la Bosh-Bauer acquistò la Nizo (o meglio la sua divisione che si occupava della fabbricazione delle cineprese); fu senza dubbio un tragico errore: tra il 1980 e il 1982 il mercato delle cineprese di piccolo formato perse il 25%, e in Germania il crollo di vendite raggiunse il 40%.

 

 

Bauer 88 H

 

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Fabbricata nel 1959, questa macchina monta una torretta con tre obbiettivi:
un Rodenstock-Ronar 1:1,8 da 13mm
un Rodenstock-Ronar T38 37,5
un Rodenstock-Ronar W 6,5
La macchina pesa kg. 1,150 e misura 65x135x150 mm. Il corpo è in metallo con inserti in similpelle di colore nero. Funziona perfettamente. La prima cinepresa modello 88 uscì nel 1953, accompagnata dal seguente motto pubblicitario: "Con la Bauer 88 girare film è facile. Cattura la vita e la mantiene su film per tutta la vita. Vivi due volte con la Bauer 88!". Questa cinepresa era molto compatta ed ebbe un grande successo, tanto che furono costruiti ben 15 diversi modelli tra il 1953 e il 1965.

Bauer C Royal 6 - zoom

 

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Fabbricata nel 1968, questa macchina monta un obbiettivo Vario Zoom 1:1.8/8-48mm; pesa kg. 1,100 e misura 75x145x220 mm. Il corpo è in metallo con similpelle di colore nero. La cinepresa è dotata di custodia originale, con manuale di istruzioni. Funziona con quattro batterie a stilo, alloggiate nell'impugnatura. La Bauer C Royal fu la prima cinepresa da Super 8 al mondo dotata di dissolvenza incrociata.

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